LOOK AT ME VOL.II
ENGLISH VERSION BELOW
MILANO – CLUB PLASTIC
12.05.2023 DALLE 00.00 ALLE 05.00
Il progetto è a cura di Sara Van Bussel, Art Direction di Manuela Nobile.
Il focus di LOOK AT ME VOL II segue il fil rouge della trilogia, esplorato per la prima volta durante il primo progetto tenutosi a Novembre 2023 al Luxy Club di Milano: anche in questo caso l’attenzione è riposta sul corpo, sulla libertà dell’espressione artistica e l’esplorazione di posti non convenzionali, questa volta peró non in relazione al piacere erotico-estetico com’è stato nello strip club, ma in relazione al movimento. Attraverso l’elaborazione di performances di danza contemporanea LOOK AT ME vol II mira a sottolineare l’imprescindibilità del corpo fisico: entrambi gli interventi artistici, formulati dai collettivi CULT OF MAGIC e BAROKTHEGREAT, si articolano sulla ripetizione di gesti e sequenze che si intensificano e si velocizzano gradualmente, raggiungendo spossamento e fatica, in un crescendo che è controllo e abbandono al tempo stesso. Il ritmo e la ripetizione scandiscono qui un esercizio fisico che mette a fuoco l’importanza della carne e la riflessione sulla proprietà del corpo, condensandosi in due performances dal carattere visivo molto forte, che si mischieranno poi al pubblico nell’intento di sperimentare insieme la notte.
Il progetto vuole avvicinare i paradigmi tra arte contemporanea e vita notturna, attraverso una libera interpretazione del movimento e della musica elettronica, enfatizzando il corpo come elemento centrale, imprescindibile presenza degli artisti come di tutti noi.
BAROKTHEGREAT
Barokthegreat è una collaborazione artistica tra Sonia Brunelli e Leila Gharib (aka Sequoyah Tiger). Vivono, lavorano e studiano a Verona. Fin dalla sua formazione nel 2008, Barokthegreat opera nell’ambito delle Performing Arts. Il loro immaginario sorge nel legame intimo e antico tra la danza e la musica, nelle dinamiche di aderenza tra il gesto coreografico, la fisicità del suono e l’architettura dello spazio come dispositivo abitativo. Barokthegreat, in stretta collaborazione con artisti internazionali, inscena spaccati di mondi interiori dove si catapultano figure del passato e del contemporaneo. E’ costante la rappresentazione del conflitto delle emozioni tra luce e ombra, anamorfico e familiare. Mettono piede in teatri, club e luoghi specifici.
Performance: L’Attacco del Clone
L’attacco del Clone di Barokthegreat prende le mosse da un’idea di sdoppiamento, ispirato dai racconti di fantascienza e dai giochi di simulazione in cui si colma la distanza tra la realtà e il futuro immaginato. La relazione stretta e coincidente tra una figura filmica e una figura reale è la condizione per dare vita ad un viaggio alienante di diversi spessori, generati da un meccanismo di imitazione e di produzione di una copia che trova enfasi nella soundtrack originale. La cornice dorata dell’attacco del Clone si pone come una “porta delle stelle”, una soglia del divenire duplice, un passaggio sovradimensionale per ricongiungere mondi e confini dell’azione tra il vero e il falso.
CULT OF MAGIC
Cult of Magic è un collettivo di ricerca che opera in ambito coreutico, musicale e performativo fondato a Milano dal compositore Francesco Sacco, le coreografe e danzatrici Samira Cogliandro e Giada Vailati. Il lavoro del collettivo è nato intorno ad un ambito di ricerca bene identificato, che, oltre che al loro esito, ha caratterizzato le modalità di creazione dei primi lavori della compagnia: ponendosi l’obbiettivo di abbattere i confini di genere e cercando di ripristinare il valore del rito e della spiritualità dell’atto artistico sono nate le prime due produzioni del collettivo, il disco “:O” e la performance “Le Serpent Rouge”, entrambe intrise di una forte componente esoterica, simbolo della ricerca dell’uomo contemporaneo e della possibile funzione catartica dell’arte nel mercato odierno.
Performance: Questo è il mio Corpo (Un’altra Ofelia)
Questo è il mio corpo (un’altra Ofelia) è uno spettacolo nato da una ricerca sul personaggio di Ofelia, la cui vita e morte suggeriscono un legame specifico con il possesso del corpo, destinato all’espiazione delle colpe altrui. Il suo corpo, come quello di ogni fanciulla del suo tempo, appartiene al padre, finché non verrà un marito a cui passerà. La proprietà del nostro corpo legata a una dimensione etica, a volte sacrificale, è un tema quotidiano: il nostro corpo ci appartiene?
Questo è il mio corpo (un’altra Ofelia) mette in scena un rituale di riappropriazione attraverso la perdita: suono e movimento si basano sulla ripetizione, creando un loop dove il corpo del performer da soggetto agente diventa agito. Il corpo perde volontà e scopo e inizia ad esistere esclusivamente all’interno della gabbia del movimento ripetitivo, destinato a ripercorrere un ciclo potenzialmente eterno. La danza nasce da azioni semplici ripetute con dinamica crescente e si svolge su un loop che è allo stesso tempo costrizione e liberazione, perdita e riappropriazione del controllo, raggiungimento e superamento dei limiti della sopportazione fisica.
Il sacrificio e l’exemplum cristiano sono conciliabili con un umanesimo del corpo? Stiamo ancora lasciando scenari in cui il corpo e la virtù possono entrare in conflitto? I nostri corpi ci appartengono?
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Fondazione Marcelo Burlon – IIF Istituto Italiano di Fotografia
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ENGLISH VERSION
Milano – Club Plastic
12.05.2023 from 12am till 5 am
The project is curated by Sara Van Bussel, Art Direction by Manuela Nobile.
LOOK AT ME is a format of 3 exhibitions that reflects on the body, the freedom of artistic expression and the world of the night through the experimentation and insertion of contemporary art in unconventional places. The focus of the exhibition follows the thread explored during the first edition: the attention is placed on the body, on the freedom of artistic expression and the exploration of unconventional places, only this time not in relation to erotic-aesthetic pleasure but to movement.
Through the elaboration of contemporary dance performances LOOK AT ME vol. II aims to underline the fundamental essentiality of the physical body: both artistic interventions, formulated by CULT OF MAGIC and BAROKTHEGREAT, are articulated on the repetition of gestures and sequences that gradually intensify and speed up, reaching exhaustion and fatigue, in a crescendo that is control and abandonment at the same time. Rhythm and repetition mark here a physical exercise that focuses on the importance of the flesh and prompt questions concerning the propriety of our bodies, condensing into two performances with a very strong visual character that will then mingle with the public, in order to experience the night together.
The project aims to bring the paradigms between contemporary art and nightlife closer together, through a free interpretation of movement and electronic music, emphasizing the body as a central element, an essential presence of artists as of all of us.
BAROKTHEGREAT
Barokthegreat is an artistic collaboration between Sonia Brunelli and Leila Gharib. They live, work and study in Verona. Since its formation in 2008, Barokthegreat has been operating within the Performing Arts. Their imagination arises in the intimate and ancient link between dance and music, in the dynamics of adherence between the choreographic gesture, the physicality of sound and the architecture of space as a living device. Barokthegreat, in close collaboration with international artists, stages cross-sections of inner worlds where figures from the past and the contemporary are catapulted. The representation of the conflict of emotions between light and shadow, anamorphic and familiar, is constant. They set foot in theaters, clubs and specific places.
Performance: The Attack of the Clone
The attack of the Clone of Barokthegreat starts from an idea of doubling, inspired by science fiction stories and simulation games in which the distance between reality and the imagined future is bridged. The close and coincident relationship between a filmic figure and a real figure is the condition for giving life to an alienating journey of different thicknesses, generated by a mechanism of imitation and production of a copy that finds emphasis in the original soundtrack. The golden frame of the Clone’s attack stands as a “gateway to the stars”, a threshold of double becoming, an over-dimensional passage to reunite worlds and boundaries of action between the true and the false.
CULT OF MAGIC
Cult of Magic is a research collective that operates in the dance, music and performance fields founded in Milan by the composer Francesco Sacco, the choreographers and dancers Samira Cogliandro and Giada Vailati. The work of the collective was born around a well-identified field of research, which, in addition to their outcome, characterized the methods of creation of the company’s first works: setting itself the goal of breaking down the boundaries of genre and trying to restore the value of the ritual and spirituality of the artistic act, the first two productions of the collective were born, the album “:O” and the performance “Le Serpent Rouge”, both imbued with a strong esoteric component, symbol of the research of contemporary man and of the possible cathartic function of art in today’s market.
Performance: This is my Body (Another Ophelia)
This is my body (another Ophelia) is a show born from a research on the character of Ophelia, whose life and death suggest a specific link with the possession of the body, destined to atone for the faults of others. Her body, like that of every girl of her time, belongs to her father, until a husband comes to whom she will pass. The ownership of our body linked to an ethical dimension, sometimes sacrificial, is a daily theme: does our body belong to us? This is my body (another Ophelia) stages a ritual of re-appropriation through loss: sound and movement are based on repetition, creating a loop where the performer’s body from acting subject becomes acted out. The body loses will and purpose and begins to exist exclusively within the cage of repetitive movement, destined to retrace a potentially eternal cycle. The dance arises from simple actions repeated with increasing dynamics and takes place on a loop that is at the same time constraint and liberation, loss and re-appropriation of control, reaching and overcoming the limits of physical endurance. Are sacrifices and the Christian exemplum compatible with a humanism of the body? Are we still leaving scenarios where the body and virtue can conflict? Do our bodies belong to us?
